Non è possibile cambiare la mente senza lavorare anche sul profondo condizionamento radicato nel corpo.
È anche il motivo per cui i precetti morali non possono renderci felici. Anche se sappiamo benissimo qual è il comportamento giusto (come ad esempio rinunciare alla collera o a un desiderio inappropriato) il nostro corpo, con la sua storia emotiva profondamente condizionata ha idee diverse, spesso più convincenti, di un imperativo etico di natura essenzialmente intellettuale.
Quindi, piuttosto che reprimere a forza i comportamenti che non ci piacciono, la via dell’autentica felicità ci chiede di fare generosamente attenzione proprio a quelli che sembrano ostacoli: specialmente a ciò che più di tutto vorremmo evitare, rifiutare, cambiare o eliminare.
Perciò quando siamo infelici, invece di cercare di diventare felici, dovremmo prendere qualunque cosa stia accadendo come un’occasione per incontrare e superare gli ostacoli sul cammino.
Ezra Bayda
Paolo Scocco propone ritiri di Bioenergetica e Mindful SelfCompassion.