Una montagna di cose

Nell’ottobre del 2018, la tempesta Vaia si abbatté sulle montagne del Veneto con una violenza inaudita, abbattendo milioni di alberi e ridisegnando per sempre il paesaggio delle Dolomiti. Due anni dopo, nelle terre vicentine segnate da quella tragedia, nacque l’idea di un evento speciale: trasformare il dolore in bellezza, la distruzione in arte.
Mi fu chiesto di creare l’identità visiva per “Una Montagna di Cose”, e sapevo che ogni segno doveva portare con sé il peso di quella storia. Non potevo semplicemente progettare un logo – dovevo raccontare una metamorfosi.
Il concept prese forma naturalmente: i tronchi caduti, neri come cicatrici nella memoria, che lentamente si trasformano in linee colorate che puntano verso l’alto. È la natura che riprende il suo corso, è la comunità che non si arrende, è la vita che trova sempre una strada. Ogni colore rappresenta una sfumatura diversa della rinascita: la speranza, l’energia, la creatività che germoglia anche sui terreni più feriti.

“Per celebrare la rinascita dopo la devastazione, non distante dalle nuvole, c’è UNA MONTAGNA DI COSE da fare, da vedere, da assaporare, da scoprire… rispettando modi e tempi della natura e del territorio.”

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