
“Il vento preferisce le fronde” è un percorso intimo attraverso momenti sospesi, dove ogni fotografia in bianco e nero dialoga con versi che nascono dal silenzio e dall’osservazione.
Tra le pagine troverete frammenti di quotidiano trasformati in poesia: volti anonimi che diventano universali, paesaggi che parlano di solitudine e appartenenza, dettagli che svelano storie più grandi. È un lavoro che nasce dalla convinzione che bellezza e significato si nascondano spesso nei gesti più semplici, nelle pause tra una parola e l’altra.
Ogni pagina è pensata per essere sfogliata lentamente, per permettere a immagini e testi di sedimentare. Perché a volte, per raccontare il mondo, bastano uno sguardo e due parole.


Layout: il volumetto è studiato graficamente con gabbie che seguono la sequenza di Fibonacci, dal corpo del testo agli spazi tra gli elementi.
Il suo formato è l’A5 con 160 pagine. Stampato in edizione limitata di 100 copie su carta uso mano.
Le poesie contengono 5830 parole; le più utilizzate sono:
con le dita | ti amerò | pelle | sole | mio
Molti scritti sono ispirati agli Haiku, una forma di poesia che amo moltissimo pur non sapendo leggerla nella lingua originale, il giapponese.
Le immagini sono sempre consecutive a un testo che contiene una parola o una frase attinente.
Qualche volta, sposami.
Allo scorrere del fiume,
una nuova insenatura.
Al cospetto delle Pleiadi,
un calice di Lugana.
Ai tuoi piedi,
un massaggio delicato.
Qualche volta, sposami.

Giornata grigia per molti,
non per chi continua a sussurrare,
a sfiorare le falangi,
a dire che non è nulla,
a scacciare la tormenta con la mano.
Appartiene a molti
lo scafandro della ragione.
Ma sai dirmi, tu,
che cosa ci resta addosso
quando un sospiro,
sorprende la bocca
che lo accoglie?

